EVENTO

I funghi primaverili

Con la primavera inizia la nuova stagione micologica

Trascorso l’inverno, tradizionalmente avaro di funghi (anche se con i cambiamenti climatici in atto chissà…), con la primavera inizia la nuova stagione micologica. Raccoglitori esperti e non, micofagi, micofili, mico-escursionisti iniziano a frequentare boschi e prati alla ricerca del pregiato bottino. Ma quali sono i funghi che caratterizzano questo periodo dell’anno, apprezzati da raccoglitori e consumatori, per la preparazione di piatti prelibati?

Il 6 e 7 maggio 2023 la Casermetta San Regolo ospiterà una mostra ad essi dedicata a cura del Gruppo Micologico e Naturalistico Lucchese ‘Benedetto Puccinelli’ in collaborazione con l’Orto botanico di Lucca.

Ecco alcune anticipazioni sulle specie primaverili più ricercate.

Il Prugnolo – Calocybe gambosa (Fr.) Donk

Inizialmente designato come Tricholoma georgii, in riferimento all’epoca di comparsa, intorno al 23 aprile, San Giorgio, nel tempo la sua nomenclatura e classificazione ha subito variazioni dal genere Tricholoma è stato trasferito a Lyophillum, ed oggi a Calocybe (dal greco kalòs, bello e kùbe, testa) così il nome aggiornato della specie è Calocybe gambosa (dal latino gambosum ovvero gambo grosso).

Cresce sotto alberi e arbusti della famiglia delle Rosaceae, in particolare, Prunus spinosa (strozzapreti o prugnolo), Crataegus monogyna (biancospino) e rose selvatiche (Rosa sp.pl.) spesso in gruppi anche a forma di cerchio o a zig-zag. Presenta un forte odore e sapore di farina fresca.

Il Prugnolo

Il Dormiente – Hygrophorus marzuolus (Fr.) Bres.

Primo fungo a comparire, lo possiamo già rinvenire a partire dal mese di febbraio. L’epiteto specifico deriva dal latino marzuolus ovvero, del mese di marzo, quello di sua maggiore crescita.

Il nome volgare Dormiente deriva, invece, dalla caratteristica di essere non facilmente rinvenibile: il suo colore e il suo sviluppo semi-ipogeo sotto gli aghi e le foglie, gli conferiscono infatti una scarsa visibilità. In certi casi si trova anche sotto la neve che lo mimetizza ulteriormente.

Cresce a gruppi in montagna sotto conifere, in particolare abete bianco, abete rosso, pino nero e silvestre e in boschi misti con faggio.

La legge regionale Toscana n. 16 del 1999 vieta la raccolta di esemplari, sia di Prugnolo che di Dormiente, con dimensione minima del cappello inferiore a cm 2.

Il Dormiente

Le Morchelle – Morchella sp.pl.

Le morchelle comprendono diverse specie tradizionalmente ripartite, in base alla loro forma, in due gruppi: il gruppo delle M. esculenta e il gruppo delle M. elata. Il gruppo “esculenta” presenta un cappello (mitra) di colore giallastro e una forma tondeggiante, mentre il gruppo “elata” ha un cappello, di colore scuro, appuntito, dalla forma conica più slanciata.

Le morchelle prediligono suoli sabbiosi e ghiaiosi, freschi ed umidi.  Altro substrato favorevole al loro sviluppo è quello di terreni che hanno subito incendi.

Crescono da marzo a maggio: quelle del gruppo esculenta sotto latifoglie quali frassino, olmo, ontano, pioppo e rosacee (biancospino, melo, ciliegio), mentre quelle del gruppo elata sotto conifere (abeti, pini, conifere), .

Tipiche della cucina francese, sono apprezzate anche in Italia.

Morchella deliciosa

ATTENZIONE!

Tutte le specie di Morchella sono eduli solo dopo bollitura e tossiche da crude o non adeguatamente cotte.

Le tossine vengono generalmente inattivate e distrutte tramite bollitura (almeno 70° per almeno 20 minuti) oppure essiccazione.

Testo a cura di Ettore Benedetti del Gruppo Micologico e Naturalistico Lucchese ‘Benedetto Puccinelli’